La mano che lava l’altra. Un corso per assistenti domiciliari destinato a immigrati e rifugiati

di MARINA PICCONE
Piccone, Marina. (2025, 28 giugno). Da La mano che lava l’altra. Un corso per assistenti domiciliari destinato a immigrati e rifugiati. L’Osservatore Romano, n. 148 (49.957) pag. 10

Un corso per diventare assistenti domiciliari qualificati, rivolto a richiedenti asilo, rifugiati e migranti, completamente gratuito.
Il progetto “Assistenza domiciliare 3.0“, promosso da Fondazione Tra Noi, San Vincenzo De Paoli ODV Roma e Scenario B, è stato presentato lo scorso mercoledì 25 giugno a Roma, presso l’Hotel Casa Tra Noi, in via Monte del Gallo, 113.

«Il numero di anziani e di soggetti fragili nel nostro Paese è in costante aumento» ha dichiarato don Fulvio Ferrari, presidente della Fondazione Tra Noi, durante l’incontro, a cui hanno partecipato rappresentanti della Regione, del Comune e del Municipio XIII.

«Le famiglie hanno molta difficoltà a gestire direttamente l’impegno che la cura di questi soggetti comporta e lo stesso Servizio sanitario nazionale non ha le risorse per supportare adeguatamente queste persone e la rete familiare che le circonda. Diventa centrale, in tale contesto, il ruolo dell’assistenza e dei caregiver.
Ma l’emergenzialità di questa situazione e l’assenza di percorsi professionalizzanti che certifichino la preparazione dei candidati hanno quasi sempre, come conseguenza, l’impiego di personale poco qualificato e a basso costo, per lo più assunto in modalità irregolare o non contrattualizzato affatto. L’assenza di formazione e della conoscenza di norme e tutele determina sconforto e preoccupazione nelle famiglie datrici di lavoro, la mancata creazione del necessario legame fiduciario tra assistito e assistente e, di conseguenza, un elevato turnover, con una ciclica, ulteriore svalutazione di queste figure di lavoratori».

Da qui l’idea di creare una figura professionale e certificata di Assistente domiciliare, in grado di garantire capacità di intervento consapevole, tempestivo e in linea con gli standard previsti dalle necessità socio-sanitarie della persona assistita.

L’iniziativa, che prevede anche il coinvolgimento della comunità locale, come ha spiegato Francesco Prezioso, vicepresidente della San Vincenzo De Paoli, mira ad abbattere quella che è la prima barriera che il migrante si trova a dover affrontare: la lingua. «Le diversità linguistiche accentuano incomprensioni, generano diffidenza e ostacolano efficaci relazioni di cura» ha affermato. «In secondo luogo, punta a fornire una formazione professionalizzante e riconosciuta nell’ambito delle attività di collaborazione domestica. La persona, completato il percorso, sarà in grado di dare ai soggetti assistiti una gamma estesa di servizi, che vanno dalla classica gestione domestica a vere e proprie attività tipiche del caregiver». «In questo progetto», ha concluso Prezioso, «c’è tutto quello che riteniamo possa servire alle persone che dovranno svolgere il lavoro e alle persone assistite, a cominciare dalla creazione di un rapporto di fiducia, che deve coinvolgere anche, e soprattutto, la famiglia del soggetto fragile».

«La condizione in cui ci troviamo crea un’area grigia di sfruttamento e, nel contempo, un’area di domanda di mercato assolutamente non soddisfatta, sia dal punto di vista qualitativo sia da quello quantitativo» ha ribadito Violetta Scipinotti, di Scenario B, un’associazione specializzata nella creazione di comunità solidali. «Con questo corso di formazione ci poniamo due obiettivi: far vivere in serenità le persone anziane o con disabilità e contribuire a ridurre i fenomeni di emarginazione sociale e sfruttamento da sottoccupazione delle persone con background migratorio».

Oltre all’insegnamento della lingua italiana, nel corso verrà affrontato anche l’aspetto culturale. In particolare, verranno forniti gli elementi base della cucina italiana e, più in generale, di economia domestica. Sono previste anche lezioni di informatica, educazione al consumo, gestione delle utenze domestiche e, grazie alla collaborazione con la Croce Rossa, nozioni e simulazioni di primo soccorso.

Alle persone che entreranno in questo progetto, il primo in Italia, sarà garantita un’assistenza legale al momento dell’inserimento nel mercato del lavoro, in modo da poter ottenere contratti idonei. Al contempo, verranno fornite conoscenze di base sulla normativa del lavoro e sulle tutele previste dal nostro ordinamento.

Tutto questo al fine di favorire l’integrazione e l’inclusione, e di far emergere e mappare stati di bisogno, che rimangono spesso allo stato latente.

«Con questa iniziativa, basata sull’empatia e sulla vicinanza, vogliamo creare legami, prospettive, futuro» ha commentato Giuliano Crepaldi, presidente della società di San Vincenzo de Paoli, che ha concluso citando il beato Federico Ozanam, fondatore della società: «Quando stringi una mano, ricordati che anche l’altra stringe la tua».

Al termine del corso è previsto un esame finale. Superato l’esame, i frequentatori riceveranno un attestato di qualificazione professionale rilasciato dall’ente formatore. Coloro che risulteranno idonei saranno inseriti in speciali elenchi di personale qualificato tenuti dall’amministrazione capitolina.

Il corso inizierà il prossimo 23 settembre, presso la Casa Tra Noi, e terminerà il 5 dicembre 2025.
Per informazioni: sanvincenzo.roma@inwind.it

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