San Vincenzo e Oznam
San Vincenzo de’ Paoli
San Vincenzo De Paoli nacque in Francia, a Pouy, il 24 aprile 1581 da famiglia contadina. Divenuto sacerdote nel 1600, fu prima a Tolosa e poi a Parigi. Qui conobbe il famoso teologo Pierre Bérulle e san Francesco di Sales e divenne nel 1610 cappellano elemosiniere della Regina Margherita di Valois.
Fu quindi per breve tempo parroco di Clichy, nei sobborghi di Parigi e poi cappellano e precettore della ricca famiglia dei Gondi.
Nel 1617 è nominato parroco a Chatillon-les-Dombes, vicino a Lione, dove fondò la prima Compagnia della Carità, un gruppo di signore che si misero insieme per organizzare l’assistenza delle famiglie povere attraverso la visita personale a domicilio. Le Compagnie della Carità sono diventate oggi i Gruppi di Volontariato Vincenziano. Vincenzo De Paoli fu nominato in seguito Cappellano generale delle galere di Francia e in tale veste svolse un’opera continua e preziosa di assistenza per i condannati. Più tardi, nel 1643, entrò a far parte del Consiglio di Coscienza della Regina Anna d’Austria, vedova di Luigi XIII e si impegnò a fondo nella lotta contro gli Ugonotti.
E’ invece del 1625 la fondazione della Congregazione della Missione, l’opera che riuniva un gruppo di sacerdoti e che si proponeva la predicazione della fede tra i poveri e nelle campagne. La Congregazione prendeva fissa dimora a Parigi nel 1632 nel grande Priorato di San Lazzaro e si diffuse rapidamente in molte parti dell’Europa, occupandosi anche della formazione del clero.
Del 1633 fu ancora la creazione delle Figlie della Carità con la collaborazione di Santa Luisa de Marillac, che assunsero il compito di sostenere l’attività delle Compagnie della Carità. Erano suore non più chiuse nei conventi, ma sparse nel mondo a servizio dei poveri ovunque si trovassero.
Morì a Parigi il 27 settembre 1660, dopo aver continuato a seguire personalmente tutte le opere da lui iniziate. Venne canonizzato nel 1737.
Fu merito particolare di Vincenzo De Paoli quello di aver capovolto l’atteggiamento allora prevalente nei confronti dei poveri, che era di allontanamento ed emarginazione, per andarne in cerca e soccorrerli attraverso l’aiuto e la collaborazione di quanti più fosse possibile, ispirandosi alla carità evangelica, che vede nel povero la persona di Cristo.
Frédéric Antoine Ozanam
Frédéric Antoine Ozanam nacque a Milano il 23 aprile 1813, quinto dei quattordici figli di Antoine Ozanam. Il padre aveva prestato servizio nell’esercito di Napoleone, dopo la caduta della Repubblica, esercitò le attività di precettore, commerciante e medico. La sua famiglia aveva radici ebraiche, e si era stabilita nella zona di Lione da varie generazioni. Suo bisnonno, Jacques Ozanam (1640-1717), fu un importante matematico. All’età di 2 anni nel 1815, si trasferì con la famiglia a Lione, dove ebbe inizio la sua formazione scolastica. Qui fu fortemente influenzato da uno dei suoi professori, l’abate Noirot, che lo introdusse al cattolicesimo. Nel 1831 pubblicò un pamphlet contro le idee di Henri de Saint-Simon, che attirò le attenzioni di Alphonse de Lamartine. L’anno seguente partì per Parigi per studiare Giurisprudenza, qui soggiornò presso la famiglia di André-Marie Ampère, che gli fece conoscere François-René de Chateaubriand, Jean-Baptiste Henri Lacordaire, Charles Forbes René de Montalembert e altri intellettuali cattolici francesi. Durante il periodo degli studi collaborò a vari giornali, in particolare alla Tribune Catholique, che dal 1º novembre 1833 si chiamò L’Univers. In questo periodo organizzò numerose conferenze di Storia. In seguito alla domanda di un saint-simoniano che gli chiese perché egli s’interessasse al passato, mentre c’erano molti poveri d’assistere, la sua vita si orientò verso l’assistenza ai più indigenti. Così, nell’aprile del 1833 insieme ad alcuni amici, come lui parrocchiani della chiesa parigina di Saint-Étienne-du-Mont, prese la decisione di fondare una piccola società votata all’aiuto dei poveri, che prese il nome di Conferenza di carità. Nel 1835 la conferenza si mise sotto la protezione di San Vincenzo de’ Paoli mutando la denominazione in Società di San Vincenzo de’ Paoli, ancor oggi una delle maggiori organizzazioni cattoliche. Nel 1836 si laureò in Giurisprudenza e nel 1838 in Lettere con una tesi su Dante, che sarà alla base di una delle sue opere più importanti. L’anno dopo fu nominato professore di Diritto Commerciale a Lione e nel 1840 fu nominato professore assistente di letteratura straniera alla Sorbona, si stabilì quindi a Parigi dove iniziò un’intensa carriera accademica e giornalistica. Nel giugno del 1841 si sposò con Amélie Soulacroix, originaria di Lione. Nel viaggio di nozze visitò l’Italia. Da questo matrimonio nascerà una figlia nel 1845. Nel 1844, dopo la morte di Charles-Claude Fauriel, fu nominato professore ordinario di letteratura straniera alla Sorbona. Nonostante i numerosi impegni, non cessò le sue regolari visite ai poveri come membro della Compagnia di San Vincenzo. Durante la Rivoluzione del 1848, alla quale si oppose, tornò per un breve periodo al giornalismo, essendo tra i fondatori del giornale Ere Nouvelle e di altri periodici. Fece numerosi viaggi, tra i quali uno a Londra durante l’Esposizione Universale del 1851. Nel 1853, ammalatosi, si dimise dai suoi incarichi universitari e partì per l’Italia in cerca di sollievo. Morì a Marsiglia, durante il viaggio di ritorno, probabilmente per un problema renale. Molte delle sue opere furono pubblicate postume. Fu beatificato da Giovanni Paolo II il 22 agosto 1997 nella cattedrale di Notre-Dame di Parigi, nel corso della XII Giornata mondiale della gioventù.