Si estende il progetto sanitario della San Vincenzo De Paoli di Roma
di ALESSANDRO TRENTIN
Trentin, Alessandro. (2025, 7 giugno). Da San Basilio
un modello per le periferie. L’Osservatore Romano, n. 131 (49.940) pag. 9
Talvolta la dignità o la vergogna per la propria condizione di povertà portano a nascondere e trascurare i bisogni primari, dall’esigenza di cibare se stessi o i propri famigliari fino alle cure mediche essenziali. Sono migliaia le persone o le famiglie che si trovano in tale situazione in una città come Roma, dove convivono estremi opposti: dai cosiddetti quartieri benestanti alle periferie, dove le differenze tra le persone o le categorie sociali si misurano anche con la possibilità di curarsi o meno dalle malattie.
San Basilio, un agglomerato urbano periferico tra le Nomentana e la Tiburtina, nonostante sia tristemente “famoso” per una certa aurea di delinquenza e disagio sociale che lo contraddistingue da lungo tempo, ha sul suo territorio un piccolo “gioiello” di servizio sociale che offre cure sanitarie gratuite ai più bisognosi. Si tratta di un progetto virtuoso, la “Compagnia solidale a San Basilio”, promosso dall’associazione San Vincenzo de’ Paoli in collaborazione con la parrocchia locale.
In una parte dei locali della stessa chiesa opera infatti, dal 2023, un ambulatorio medico che offre cure gratuite alle persone che non hanno mezzi economici, grazie alla collaborazione di personale medico che dona le prestazioni senza alcuna remunerazione.
L’idea è nata, spiega a “L’Osservatore Romano” il responsabile per la città di Roma della San Vincenzo de’ Paoli, Giuliano Crepaldi, «al tempo della pandemia del Covid. Allora, tra il 2020 e il 2021, eravamo impegnati in primo luogo a distribuire pacchi alimentari alle famiglie in stato di necessità. Ma poi con il tempo, approfondendo i contatti, abbiamo scoperto che tante avevano ulteriori necessità impellenti, ma per pudore o altro sentimento nascondevano tutto». Da lì, prosegue, «abbiamo scoperto che in tanti soffrivano per l’impossibilità di accedere alle cure mediche necessarie e, pertanto, optavano per non curarsi».
Tale triste realtà ha dunque spinto gli animatori dell’associazione a realizzare una struttura medica che offrisse un servizio completamente gratuito agli assistiti. Inaugurato nel 2022, all’interno di una parte dei locali della parrocchia, e divenuto completamente operativo dal 2023, l’ambulatorio ha finora consentito di dare assistenza medica a circa 6.000 persone e di effettuare almeno 7.000 visite.
Al suo interno opera una squadra formata da un cardiologo, un dentista, un ortodontista per bambini, un diabetologo, un oculista, un urologo; a essi si affiancano 4 psicologi e uno psichiatra, oltre a un ufficio legale. In fase di primo accesso, specifica il responsabile della San Vincenzo de’ Paoli, «effettuiamo uno screening del reddito, sulla base della documentazione, e accettiamo persone fino a un tetto massimo di 1.500 euro mensili per famiglia. In una città come Roma, un reddito simile, per una famiglia tipica di quattro persone significa essere in povertà e assicuro che sono in tanti a trovarsi in queste situazioni: vuole dire che si hanno a malapena i soldi per comprare cibo per i propri figli, figuriamoci per curarsi, ad esempio, i denti».
Una volta accolte, le persone vengono poi indirizzate ai vari specialisti. Tra questi vi è un medico, un cardiologo, Giuseppe Ferraiuolo, che nonostante sia in pensione ha pensato di dedicare la propria vita al sostegno dei più fragili. «Dopo oltre quarant’anni passati tra reparti ospedalieri e ambulatori, pensavo che la pensione avrebbe segnato la fine della mia vita professionale — racconta al nostro giornale —. Ogni visita è un incontro umano, spesso il primo gesto di attenzione che quelle persone ricevono dopo mesi — a volte anni — di silenzio e invisibilità. C’è chi arriva timoroso, chi si scusa per il disturbo, chi non parla quasi mai. Ma dietro ogni volto c’è una storia, una dignità da custodire, un dolore da condividere».
Nel corso di questi anni l’attività del centro sanitario ha fatto risparmiare oltre 1,6 milioni di euro alle famiglie. Il centro sanitario è attualmente ospitato al pianterreno di una parte dei locali attigui alla parrocchia. «Offriamo servizi di alta qualità ai nostri bisognosi. Grazie alla San Vincenzo de’ Paoli c’è stato un incremento notevole ai progetti di solidarietà nel quartiere» osserva il parroco don Stefano Sparapani. «C’è anche un mercatino solidale per alimentare la carità. Cerchiamo due volte l’anno di portare avanti questa attività per dare un contributo economico al servizio sanitario».
Nelle intenzioni c’è un ampliamento ulteriore dei servizi. La domanda, infatti, sottolinea il responsabile della San Vincenzo de’ Paoli, Giuliano Crepaldi, «è in crescita, in quanto oramai la voce sull’esistenza della struttura si è sparsa e abbiamo numerose persone che si rivolgono a noi provenienti anche da altri quartieri e, anche a loro, non neghiamo le cure». L’attività è stata estesa anche ad altre persone provenienti dai centri di ascolto delle parrocchie confinanti e ai senza fissa dimora, evidenziando la volontà di allargare l’impatto positivo della “Compagnia Solidale a San Basilio” oltre i confini del quartiere stesso.
Le prestazioni hanno raggiunto un tale livello di riscontro che è stato deciso da tempo anche di offrire una consulenza legale e psicologica. Sempre dai tempi della pandemia da Covid, i responsabili della San Vincenzo de’ Paoli hanno infatti appurato un incremento del disagio psicologico fra gli abitanti del quartiere e le cure mentali sono diventate dunque, anch’esse, un servizio primario.
L’associazione ha in progetto di realizzare un progetto similare ad Acilia e la speranza è che si possa posare la “prima pietra” già a partire dal mese di settembre.
Compagnia Solidale a San Basilio non è solo un servizio: è un abbraccio alla comunità, un modo concreto per restituire speranza, uno spazio dove nessuno viene lasciato indietro.

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Codice fiscale: 97490840580
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